17 May
17May

Oggi vorrei parlarvi di un argomento molto importante le vitamine antiinfiammatorie e la dieta anti covid19.

Le domande che mi sono state rivolte più frequentemente nel periodo di quarantena sono state:

- Esiste una dieta che ci aiuta a difenderci o a migliorare la nostra risposta all'infezione?

- Come deve cambiare la nostra dieta in seguito al grande e rapido cambiamento di stile di vita

È bene chiarire che non abbiamo una risposta specifica al Covid-19. Conosciamo questo nuovo virus da poco tempo e sappiamo molto poco delle sue caratteristiche biologiche. Purtroppo, non ci sono studi su possibili trattamenti sia farmacologici che nutrizionali.  Su quest’ultimo punto non sono disponibili evidenze scientifiche su quali alimenti o nutrienti siano capaci di migliorare le nostre difese immunitarie per prevenire o contrastare questa infezione.

È altresì vero che modulare alcune delle funzioni del sistema immunitario attraverso l'assunzione di di alimenti ricchi di nutrienti funzionali è un effetto già conosciuto e studiato negli ultimi decenni. In particolare vi sono  alcune vitamine (Vit. A, C, E e D) e alcuni micronutrienti quali zinco e selenio e più recentemente per i probiotici che sono oggetto di continui studi e buoni risultati. Quindi il concetto fondamentale che dobbiamo tenere sempre presente che un corpo sano e ben nutrito ha più possibilità di contrastare le infezioni. Andiamo quindi a vedere in dettaglio questi super food

La vitamina C può prevenire o alleviare i sintomi di infezioni causate da batteri e virus . L'infezione umana più studiata è il raffreddore comune dove la vitamina C somministrata regolarmente sembra ridurre la durata dei sintomi, indicando un effetto biologico. Solo due studi i hanno riscontrato un beneficio terapeutico della vitamina C per i pazienti con polmonite pertanto ad oggi, gli effetti della vitamina C contro le infezioni devono essere ulteriormente indagati.

La vitamina D oltre alla scoperta dei suoi numerosi effetti sul sistema scheletrico ha, negli ultimi tempi, dimostrato un rilevante ruolo sulle risposte immunitarie innate e adattive. Secondo la maggior parte degli autori, però sono necessari ulteriori studi per esplorare l'effetto preventivo della supplementazione di vitamina D sulle infezioni virale


Tra i minerali, il più studiato in campo immunologico è lo Zinco che è uno degli elementi più carenti nell’uomo È stato dimostrato, che un suo deficit può portare ad alterazioni  del sistema immunitario .

Una sua carenza marginale è stata osservata in diversi gruppi di popolazione  come gli anziani avvalorando l'ipotesi che la supplementazione nei soggetti più vulnerabili potrebbe impedire l’abbassamento delle difese  del sistema immunitario e migliorare  la resistenza alle infezioni in questi individui

Più recentemente l'interesse scientifico è stato rivolto ai probiotici che oltre ad avere un ruolo specifico nella regolazione del microbiota intestinale sembrano avere un effetto immunomodulatore. Tra i probiotici i β-glucani sono i più studiati, e gli effetti maggiormente noti derivano principalmente da studi effettuati su animali che hanno prodotto risultati molto incoraggiani.

Dove possiamo  troviamo questi nutrienti? La dieta mediterranea è  caratterizzata dall'abbondanza di alimenti vegetali come pane, pasta, verdure, legumi, frutta e frutti secchi, olio di oliva come fonte primaria di grassi, un moderato consumo di pesce, di carne bianca, di latticini e uova, moderate quantità di carne rossa e modesto consumo di vino durante i pasti, fornisce un ottimale apporto di tutti i nutrienti "funzionali" che possono giocare un ruolo immunomodulatore, lasciando l'uso di supplementi ai casi in cui si possa ipotizzare uno stato carenziale.

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